Il Ministero della giustizia a chi intercetta: “Non vi paghiamo, non ci sono soldi”
Lunedì, 30 dicembre 2013 • Categoria: Intercettazioni
I tecnici che nelle indagini della magistratura si occupano delle intercettazioni, non vengono pagati con regolarità dal Ministero di Grazia e Giustizia. E quando ciò avviene, avviene in ritardo. C’è così tutto un settore imprenditoriale che soffre, arrivando sino alla chiusura di aziende con la conseguente perdita di posti di lavoro e di un bagaglio di competenze davvero notevoli. Una cosa del genere è successa alla Cogei Srl. Ovvero, alla Compagnia generale di investigazioni di Pero, in provincia di Milano, da qualche tempo in liquidazione perché dal Ministero vanta un credito di oltre 630 mila euro.Si sono così trovati senza occupazione una decina di dipendenti. Pur curando per diverse procure del territorio nazionale il noleggio e l’installazione di sofisticate apparecchiature per intercettazioni ambientali e telefoniche, l’azienda ha stentato a ricevere il giusto compenso. Nel 2011 è stato così emesso dal Tribunale di Milano un decreto ingiuntivo ai danni del Ministero di Grazia e Giustizia, per un ammontare di 400 mila e 877 euro.
Dopo essere stati spiati tramite intercettazioni di messaggi e telefonate, ora sono arrivate anche le sonde occultate nei sassi. Possiamo essere sorvegliati anche se non utilizziamo il nostro telefono cellulare, o se non navighiamo su internet. Ne sono a conoscenza anche "le pietre" progettate dall'azienda Lockheed Martin che produce i caccia F-35 e gli elicotteri utilizzati dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. "La pietra" in questione e' dotata di alcuni sensori che stanno sul palmo di una mano, sono progettati per attivarsi al passaggio di una persona tramite sensore, ed inviano un segnale ad un drone o ad una telecamera che si trova nei paraggi.
Barack Obama è sicuramente l'uomo che di spie se ne intende.Non ci voleva lo scandalo del Datagate per capirlo. Da anni viaggia sempre con una tenda anti intercettazione da microspie all'interno del suo bagaglio di viaggio: una specie di tenda da campeggio, che ha una stoffa particolare per isolare e proteggere le proprie comunicazioni e colloqui sensibili da orecchie e occhi indiscreti. Molto simile a quella rinvenuta e subito smantellata, sull'ultimo piano dell'ambasciata britannica a Berlino, e che ha fatto finire Londra nell'occhio del ciclone della Cancelliera Angela Merkel.
Una base segreta per spiare tutte le comunicazioni che attraversano il Mediterraneo, creata dai servizi segreti britannici e gestita in accordo con quelli americani. Una struttura top secret che “l'Espresso” è in grado di rivelare grazie a un lavoro di giornalismo investigativo condotto con il quotidiano tedesco “Sueddeutsche Zeitung”, quello greco “Ta Nea” e la televisione greca “Alpha TV”. Si trova a Cipro, nella posizione migliore per tenere sotto controllo i rapporti tra Europa e Paesi Arabi. Il grande orecchio della rete di sorveglianza di massa rivelata da Edward Snowden è ad Ayios Nikolaos, a poca distanza dalla linea verde che divide la zona occupata dai turchi dal resto dell'isola: a una manciata di chilometri c'è l'antica Famagosta, capitale veneziana di Cipro.
Con il nuovo apparato promette di impedire l'accesso ai dati riservati degli utenti da parte della National Security Agency. Questo è il progetto di John McAfee, esperto informatico ed imprenditore statunitense, divenuto famoso per aver creato l'omonimo antivirus.
Le recenti rivelazioni di The Guardian sulle misure di sorveglianza adottate dalla Russia per garantire la sicurezza delle Olimpiadi invernali di Sochi richiamano alla mente i sistemi spionistici usati dalla National Security Agency (Nsa) statunitense.
QUASI una persona su tre ha spiato almeno una volta la posta elettronica del proprio partner. Colpa di una password poco sicura o abbandonata su un post-it accanto al computer. Gli italiani lasciano ancora troppe porte aperte nelle stanze della loro vita digitale. Mail, documenti e informazioni restano così in balia di sguardi indiscreti. E' questo il quadro che emerge da uno studio commissionato da Google a Opinion Matters, realizzato su un campione di 2.000 persone in Italia, nel periodo compreso fra il 6 e il 19 giugno 2013. La sicurezza delle password è il principale problema quando si parla di segretezza dei documenti informatici.
La notizia è di quelle da brividi, tale da provocare sgomento, quasi imbarazzo: la nostra vita privata, già minata negli ultimi anni dai social network e quant’altro (per scelta nostra, intendiamoci), sembra aver raggiunto l’epilogo. Fonte il Wall Street Journal. Da quanto emerso dalle inchieste seguite al datagate dell’ NSA, l’FBI parrebbe essere in grado di controllare da remoto smartphone e notebook Android, riuscendo ad attivare microfoni e fotocamere. Questo “grazie” ad un malware capace di installarsi sui nostri dispositivi semplicemente tramite link ed allegati inviati per mail, i quali, una volta aperti, rendono l’apparecchio una vera e propria “cimice”.
L'America spia? Deutsche Telekom lancia la mail sicura «Made in Germany»
Ogni qualvolta mandiamo un’email, i dati vengono gestiti da un server locale, attraverso reti in fibra ottica. Su queste dorsali ormai transita di tutto, persino le chiamate effettuate dai normali telefoni. C’è poi un’altra grande risorsa creata per altri scopi che può, tuttavia, essere utilizzata anche per effettuare intercettazioni ambientali (audio ma volendo anche video). Considerata molto preziosa, perché a prova di bonifica ambientale (la ricerca di microspie in un determinato luogo): la rete elettrica.
Il MAC-501 Rilevatore Attività Cellulari è un rilevatore multibanda di cellulari portatile, pronto per l'ultma generazione di cellulari 4G (così come per gli standard esistenti 2G e 3G).
Con la riforma dei servizi segreti – agosto 2007 governo Prodi – a vigilare sull’informazione e la sicurezza interna ed esterna ci sono l’Aisi e l’Aise: a capo della prima agenzia, dal giugno 2012, c’è il generale Arturo Esposito, 63 anni, napoletano, proveniente dall’Arma dei Carabinieri; a capo della seconda dal febbraio 2010 c’è il generale Adriano Santini, 65 anni, generale di corpo d’armata, già consigliere militare di Silvio Berlusconi. Il coordinamento tecnico-amministrativo spetta al Dipartimento informazioni per la Sicurezza; a guidare del Dis, nel maggio del 2012, l’ex premier Mario Monti scelse un diplomatico, già segretario Generale della Farnesina, Giampiero Massolo, 59 anni.
«Nelle prossime settimane» il Garante privacy adotterà un «provvedimento generale» sulle intercettazioni «per indicare soluzioni idonee ad elevare lo standard di protezione dei dati trattati ed evitarne indebite divulgazioni». Lo annuncia il presidente Antonello Soro, auspicando anche una revisione del «codice dei giornalisti». Le intercettazioni, sottolinea Soro, sono una «risorsa investigativa fondamentale, insostituibile, che andrebbe gestita con molta cautela: per evitare fughe di notizie – che, oltre a danneggiare le indagini, rischiano di violare la dignità degli interessati – e per evitare quel ‘giornalismo di trascrizionè che finisce, oltretutto, per far scadere la qualità dell’informazione». E «proprio per favorire un giornalismo maturo e responsabile», il Garante intende anche «promuovere una riflessione sul possibile aggiornamento del codice dei giornalisti, al fine di coniugare al punto più alto diritto di cronaca e dignità della persona. Per tale obiettivo – sottolinea – questa potrebbe essere una strada meno divisiva e forse più concludente rispetto alle diverse ipotesi legislative tentate nella scorsa legislatura».