Facebook Poke per spie e amanti clandestini
Venerdì, 28 dicembre 2012 • Categoria: Privacy
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Certificazioni digitali, identità elettronica e iniziative italiane in sede di amministrazione digitale. Abbiamo intervistato Cosimo Comella, dirigente informatico dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali per capire a che punto siamo e quali sono le eventuali criticità evidenziante dal Garante.“Noi pensiamo – ha detto Comella ai microfoni di Justice Tv - che per offrire oggi i servizi online sia necessaria la certificazione digitale dei servizi on line.Questa però deve essere ben fatta, dove per ben fatta si intende non solo avendo a mente la sicurezza del canale trasmissivo, che è la preoccupazione di tutti, cioè evitare il terzo nel mezzo l'intercettazione abusiva che si interpone nel canale di collegamento, ma anche dare agli utenti la possibilità di verificare la sicurezza del canale.
Da questo punto di vista c'è ancora del lavoro da fare perché l'uso delle certificazioni digitali talvolta è annidato a livello di presentazione in modo tale da non consentire la verifica dell'identità digitale in modo agevole”.
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Libertà di utilizzo dei dati raccolti direttamente da pubblici registri, elenchi o altri documenti conoscibili da chiunque senza contattare gli interessati o se il materiale propagandistico è di dimensioni ridotte, tali da non potere inserire un'informativa sulla privacy, al contrario di lette o e-mail. Serve invece il consenso dell'interessato, se si tratta di sms, e-mail, mms, telefonate preregistrate e fax. E' quanto viene riportato, in vista dei referendum del 12 e 13 giugno, in un comunicato della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, inoltrato dal Commissariato del Governo di Trento ai sindaci dei Comuni, ai partiti e ai movimenti politici, contenente il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali.
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Siccome la normativa in materia di privacy mi risulta complicata, vorrei chiedere se qualcuno può aiutarmi a riguardo.Nel caso in cui registrassi con una microcamera o un registratore un colloquio tra me ed una persona che mi rivolga delle minacce, potrei utilizzare tale registrazione come prova testimoniale per presentare una denuncia ai carabinieri ed utilizzarla in sede di giudizio penale e/o civile? In caso di risposta affermativa potreste indicarmi riferimenti normativi e giurisprudenziali?
Registratori Audio
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I laboratori di Panda Security segnalano la diffusione su Twitter di malware spediti attraverso messaggi di auguri festivi. Attraverso l'utilizzo di metodi simili alle tecniche di Black Hat SEO, gli hacker stanno sfruttando i temi più attuali per realizzare vere e proprie campagne di distribuzione di nuovo malware. Ci stiamo avvicinando al periodo natalizio e soggetti quali il Calendario dell'Avvento, Hanukkah e Grinch sono tra i più popolari utilizzati dai cyber criminali per attrarre gli utenti.
Migliaia di tweet sono stati postati con richiami a temi festivi, come Nobody cares about Hanukkah (nessuno si preoccupa di Hanukkah) o Shocking video of the Grinch (video shock su Grinch), accompagnati da brevi URL che conducono a siti Web pericolosi. i utenti che cliccano sul link verranno ricondotti su una pagina che tenterà di colpire il sistema con falsi codec, sfruttando una falla di sicurezza di un file PDF, cercando di convincerli a procedere con il download di un codec (in realtà è un Trojan downloader) che scaricherà ulteriore malware sul computer compromesso.
Quando navigate su internet lasciate sempre delle tracce più o meno evidenti, nella maggior parte dei casi questo non importa ai navigatori perchè non reca loro nessun tipo di problema pratico, ma in alcuni casi potrebbe essere utile navigare in maniera anonima. Attraverso l’indirizzo ip viene identificata la vostra connessione ad internet e attraverso i cookie può essere tenuta traccia dei siti che visitate, permettendo a quest’ultimi di “riconoscervi” anche in un secondo momento. Vediamo come sia possibile navigare su internet nascondendo il proprio indirizzo ip e cancellando i Cookie.In realtà per quanto riguarda i Cookie tutti i Browser danno la possibilità di eliminarli, quello che risulta più difficile è nascondere il proprio indirizzo IP, ma per quello ci viene in aiuto TOR, un programma completamente gratuito appositamente creato per garantire una navigazione quanto più anonima possibile.
Navigare restando anonimi significa che il nostro IP in uscita da internet è diverso da quello vero e diverso ad ogni connessione, inoltre può diventare possibile visitare siti che sono bloccati da proxy aziendali.
Ci sono diversi modi per restare anonimi e può servire per non lasciare tracce di visita sui siti, per sfruttare i i servizi online oscurati o bloccati, che sono utilizzabili in modo limitato per singolo IP, per usare servizi americani o cinesi riservati solo nei loro territori e, cosa più importante, per mantenere la privacy.
Prima di tutto, c'è da distinguere: in un altro articolo si parla di come navigare in privato su internet senza memorizzare cronologia e dati di navigazione sul computer.
Navigare su internet anonimi invece significa nascondere il proprio indirizzo ip per non farsi localizzare e non far sapere da dove ci si collega; i migliori metodi sono:
1) sul sito Ananoos.com si può richiedere l'invito a un servizio beta che per ora è gratuito.
Si scrive il proprio indirizzo mail dove è scritto Pas Invitation, poi si ottiene un codice di invito che va scritto su "Avez une invitation" e poi si mette il codice di offerta grtuito ricevuto sempre dalla mail di invito.
Il servizio è in beta e non si deve pagare.
Di seguito, ci si iscrive con nome e password e si scarica il programma OpenVPN che consente di creare una nuova connessione LAN con nuovi parametri, con IP e DNS straniero che permettono di naviga su internet anonimamente e velocemente su tutti i siti non attivi in Italia (funziona anche con Megavideo.com)
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La Privacy e Facebook, una storia che non finirà mai. Pensavate che Mark Zuckerberg e soci avessero saldato il loro conto con i profili degli utenti, definitivamente? Vi sbagliavate! Da come scrive il Wall Street Journal il più famoso social network del mondo trasmette a società esterne i dati di tutti gli iscritti,attraverso delle applicazioni, le società che acquiistano i dati sono delle grandi multinazionali,esperte in marketing pubblicitario.Tutte le varie applicazioni di Facebook,compreso Farmville,trasmettono fuori dal sito i dati identificativi di milioni di utenti che hanno il loro profilo aperto, attraverso un numero univoco dal quale si può risalire all'identità dell'utente, con una ricerca in internet, possiamo leggere anche le informazioni confidenziali, quali età,sesso,residenza e professione. Ma c'è molto di più. Alcune di queste applicazioni hanno "spiato" anche tra le informazioni degli anici degli utenti, colpendo anche quegli utenti che avevano settato il loro profilo in modo "chiuso".
Continua a leggere "Facebook: come proteggersi dalle applicazioni "spia""
E' iniziata la caccia al ladro in Inghilterra. Volontari davanti al pc tutto il giorno, a controllare in tempo reale se qualche ladro si intrufola dentro qualche negozio. In caso positivo, premendo un tasto "alert" invieranno un sms al proprietario del locale, avvertendolo del tentato furto. Il servizio si sviluppa tramite dei volontari che diretti dalla società britannica, Internet Eyes, controllano giorno e notte i locali degli abbonati a questo servizio. Addirittura c'è un premio per lo "spione" di 1.000 sterline al mese. Possono partecipare tutti i maggiorenni pagando una piccola tassa d'iscrizione. Non è possibile scegliere i filmati che vengono trasmessi al proprio pc, che comunque non riguardano mai la propria zona di residenza. Gli interessati, secondo l'azienda, sono oltre 13.500 in tutta Europa.
Inclinazioni sessuali, consumo di stupefacenti, abitudini e stili di vita poco ortodossi fuori dall’orario di lavoro? Per i datori di lavoro tedeschi queste informazioni non potranno più essere affare loro, o almeno non potranno usare legalmente queste informazioni per colpire con provvedimenti o per motivare licenziamenti dei loro dipendenti. Stesso discorso vale per chi si sta candidando a un posto di lavoro: la ricerca di informazioni che esulino dal contesto professionale verrà vietata per legge in Germania, grazie a una legge che mercoledì 25 agosto dovrebbe essere votata e approvata dal gabinetto tedesco. Un bel passo in avanti che non riguarda soltanto la sfera dell’identità online degli impiegati, ma si allarga anche al monitoraggio video dei loro movimenti attraverso l’uso di telecamere, così come allo spionaggio di comunicazioni via email e via telefono, anche se della ditta.
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