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«Ricevo degli incarichi dai miei contatti. Mi fanno sapere che, a un orario prestabilito, troverò un’auto in un particolare posto, e dentro quell’auto dei computer. Siccome sono un esperto informatico, queste persone me li affidano affinché io decritti i dati, e glieli consegni comprensibili». E chi sono, questi misteriosi committenti? «Delle persone che mi danno incarichi, come ho detto». E perché glieli danno? E insomma: per chi lavora, Pietro Altana, che una sentenza pronunciata a Genova cinque anni fa definì (al tempo) collaboratore dei servizi segreti? Altana, origini genovesi, è stato interrogato ieri mattina in carcere a Torino, dopo essere stato arrestato nei giorni scorsi per tentato furto, quando la polizia lo ha sorpreso mentre stava per saccheggiare (con ogni probabilità di documenti) una macchina.
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